domenica 30 agosto 2015

Black Capricorn - Cult of Black Friars

Arrivano a varcare la soglia del terzo sigillo anche i cagliaritani Black Capricorn formazione fra le più prolifiche della nostra penisola, e lo fanno con nove brani che catturano a pieno titolo l’essenzialità delle influenze musicali di chiara matrice seventies, che si divide fra pura ed incommensurabile attitudine aggressiva, ed un certo retaggio magmatico, soprattutto per quel che concerne la passione per le lunghe jam session propria della scuola psichedelica, e li rivestono di suoni lugubri e criptici, amplificando quell’alone di oscuro misticismo, grazie ad un approccio lirico intriso di elementi pragmatici vicini ad una concezione legata ad uno sconfinato fatalismo cosmico, che gli conferisce quel retrogusto visionario, all’interno di un escursus sonoro che cinge in un unico abbraccio elementi che arrivano dalla scuola dei maestri High Tide, Dust e Sir Lord Baltmore, fino ad arrivare alle dissonanze più marcatamente doom metal di Black Sabbath, Pentagram e Necromandus.
Ne scaturisce un quadro sonoro intriso di una sorta di “apatia” quasi crepuscolare pregno di vaghi riferimenti esoterici che trovano il proprio culmine fra le brume di composizioni esemplari come ad esempio la progressiva “Anumula Vagula Blandula” che porta avanti un discorso sonoro posto a metà strada fra un guitar riffing di tipica impostazione doomish, e quelle armonizzazioni lisergiche di natura stoner, la più cadenzata e marziale “Hammer of the witches”, contraddistinta da un basso ipnotico e giri armonici che sanno di fughe siderali, o il capolavoro “Arcane Sorcerer” lento, decadente e fatalista, imperniato ancora una volta attorno a lunghe fughe strumentali di chiara impostazione psichedelica.
Beppe “HM” Diana
(hardnheavy@email.it)

Anno di pubblicazione: 2015
Genere: Doom Metal
Etichetta: BloodRock Records


Line up:
Kjxu - guitars, vocals
Virginia - bass
Rakela – drums

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