sabato 30 agosto 2025

Mesmerize - Paintrophy


 Quello che non mi uccide mi fortifica!!! Quale frase migliore per salutare il come back sulle scene dei Mesmerize, arcigna fromazione meneghina, che torna a farsi sentire dopo un silenzio artistico che oramai si protraeva da diverso tempo, e lo fa con un album, il qui recensito Paintropy che, oltre a ribadire quanto di buono espresso sul precedente ep “One door away“ sancisce definitivamente la rinascita artistica di una delle migliori formazioni di casa nostra degli ultimi anni!!
Un nuovo capitolo musicale che segna, come potuto tastare con mano, un'ulteriore evoluzione artistica, con una band che, in poco più di tre quarti d'ora a disposizione, cerca di scrollarsi di dosso le facili etichettature, pur rimanendo legata a doppio filo ad una tradizione classica di partenza, e che, grazie soprattutto al lavoro incessante delle due asce della coppia Piero Paravidino/Luca Belbruno, ottima tecnica abbinata ad uno straordinario gusto melodico, riesce ad edificare un wall of sound si criptico e a tratti magmatico, ma molto più diretto ed accessibile che in passato, dando segno di un'incredibile versatilità artistica.
Una rabbia repressa incanalata all’interno di un tessuto compositivo veramente che vive sui chiaroscuri di un heavy metal potente e quadrato, fatto di ritmiche serrate e chitarre affilate come lame rasoi, il tutto stemprato dalla grande verve canora di un Folco Orlandini veramente ispirato, che, naturalmente, si rivela ancora una volta il vero perno sul quale ruota il song writing del combo meneghino, quell’asso nella manica capace d’infondere il giusto appeal ad ognuna delle singole composizioni ivi presenti, così se “Monkey In Sunday Best” è l’esempio più lampante dei retaggi classici forgiati nel metallo più pesante ed incandescente, caratterizzato da fiammanti accelerazioni in doppia cassa, le telluriche ”It Happened Tomorrow” e“2.0.3.6”, che fortificano, dove possibile, quelle propensioni heavy/thrash metal di partenza, riuscendo a disegnare un ipotetico trait d’union che va dai vecchi Overkill, fino alle propensioni melodiche di certi Metal Church/Vicious Rumors, mentre “One way door”, mitiga l’attacco frontale perpetrato con cinica violenza sonora, con delle aperture progressive e dei giri armonici, che rendono la proposta musicale dei cinque sicuramente più ricca ed affascinante.
Una pausa riflessiva dunque, che è servita ai nostri sia per ricaricarsi in vista di una nuova avventura che, dati alla mano, potrebbe seriamente allontanare il quintetto dall'agognato limbo di cult band, e catapultarli definitivamente nell'olimpo dei nomi che contano, sia per recuperare in qualche maniera le proprie radici musicali ed artistiche, oggi ancorate, ancor più che in passato, a stilemi classic metal di tipica estrazione ottantiana.  Disco del mese, e di quelli a seguire
Beppe "HM" Diana
Voto:90/100


Genere: US Metal
Anno di pubblicazione: 2013
Etichetta: Punishment 18
 
Line up:
Folco Orlandini - vocals
Andrea Tito - bass
Luca Belbruno - guitar
Andrea Garavaglia - drums
Piero Paravidino - guitars

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